Informazioni biografiche |
data di nascita: 20/11/1863 luogo di nascita: Torino data di morte: 06/03/1949 luogo di morte: Roma forme alternative del nome: Levi, Isaia - Levi, Abramo Giacobbe Isaia coniuge di: Coen, Nella figlio/figlia di: Levi, Donato - Debenedetti, Mariannina genitore di: Levi, Giorgina fratello/sorella di: Levi, Giuseppe Enrico - Levi, David Leone |
biografia | Isaia Giacobbe Levi, nato a Torino il 20 novembre 1863, figlio di Donato Levi e di Mariannina Debenedetti, studia in Germania dove apprende dovute competenze nel campo del commercio dei tessuti e nella gestione di grandi magazzini. Rientrato in Italia assume la guida dell’azienda di famiglia che contribuisce ad ingrandire. Il 25 maggio 1902 sposa a Firenze Nella Coen, figlia di Achille, professore di storia all'Università di Firenze, e sorella di Luisa, a sua volta moglie di Federigo Enriques, matematico, epistemologo, figura centrale della cultura italiana dell'epoca. La coppia ha due figlie: Gabriella, deceduta alla nascita, e Giorgina che morirà all'età di tredici anni a Parigi di malattia. Alla figlia Giorgina, Isaia Levi intitolerà le due ville di San Remo e di Roma Dopo la Prima guerra mondiale amplia ulteriormente la sua attività di imprenditore acquisendo nuovi stabilimenti tessili e trasformando l'azienda di famiglia in società per azioni. Oltre al settore dei tessili, Levi si interessa ed investe anche in altri settori: quello cinematografico (Rodolfi Film, Fest), dell'elettricità (Elettrica Alta Italia) e della produzione della gomma (SALGA). Nominato Commendatore nel 1921, nel 1924 Levi ottiene il riconoscimento di Grand'ufficiale e Cavaliere del lavoro; l'anno successivo si iscrive al Partito Nazionale Fascista (PNF) ed entra a far parte del Consiglio di amministrazione dell’Ansaldo. Successivamente, partecipa alla fondazione della Società Aurora - casa produttrice di penne stilografiche. Nel 1933 Levi viene nominato Senatore del Regno d'Italia. Nel 1938, a seguito delle leggi antiebraiche, è costretto a rinunciare agli incarichi che ricopriva in aziende e in società per azioni e in varie istituzioni di assistenza e beneficenza, soprattutto a Torino. Ottiene nel 1939 la discriminazione e, nel 1940, l'arianizzazione che gli consente di continuare la sua attività di imprenditore. Dopo l’8 settembre 1943 si converte al cristianesimo e riesce a trovare protezione a Città del Vaticano. Muore a Roma il 6 marzo 1949 e la sua cospicua eredità andrà in gran parte al Vaticano; in particolare, la Villa Giorgina nel quartiere Pinciano a Roma diventerà dal 1959 sede della Nunziatura Apostolica in Italia e nella Repubblica di San Marino. |
fonti |
F. Levi, "Levi, Abramo Giacobbe Isaia" in Dizionario biografico degli Italiani, vol. 64 (2005), http://www.treccani.it/enciclopedia/abramo-giacobbe-isaia-levi_(Dizionario-Biografico) [ultimo accesso, 1 settembre 2019] Archivio CDEC, Fondo fotografico Levi Daniela Cosetta (n. 333) Archivio CDEC, Fondo Vicissitudini dei singoli, Serie I, b. 6, fasc. 182 |
vedi anche |
http://www.nunziatura.it/pages/Page.aspx?ID=5&NAME=Villa+Giorgina |